Genitori perfetti? Impossibile!
Non esiste il genitore perfetto, ma esiste il genitore efficace: è quello che accetta i propri limiti e impara a gestire al meglio lo stress della vita familiare. Ecco di seguito tre consigli per vivere al meglio i problemi quotidiani che avere dei figli comporta.
1- affrontate lo stress godendovi il tempo libero
Non è affatto semplice conciliare le pressioni del lavoro con la gestione della famiglia e dei figli e ancora più difficile è la possibilità di trovare del tempo per se stessi e per il proprio partner. Il prezzo da pagare di tutti questi doveri sono stanchezza e stress, che a loro volta impediscono anche di godere di quei pochi momenti di relax disponibili, andando spesso anche ad influenzare negativamente le relazione con amici, parenti e colleghi. Il primo passo per evitare tutto ciò risulta essere la collaborazione e l’organizzazione all’interno della coppia, in modo da far conciliare i propri impegni di genitori e di lavoro anche con del tempo libero per sé. Uno stratagemma utile sarebbe quindi la ridistribuzione delle varie attività familiari, in quanto anche il contributo più semplice risulta importante: mentre la mamma è a casa a preparare il pranzo, il papà può andare a prendere il proprio figlio da scuola; oppure la sera, mentre la mamma mette a letto i bimbi il papà può caricare la lavastoviglie. Altrettanto importante risulta la capacità di essere flessibili, affinché si possa far fronte ai piccoli imprevisti quotidiani senza andare nel panico. Nell’organizzazione dei vari impegni, bisogna anche trovare dei momenti di tempo libero, che permettano di non pensare per qualche ora alla settimana lavorativa appena terminata e ricaricarsi per far fronte a quella entrante. Questi momenti possono avvenire durante il finesettimana, in cui si può passare del tempo da soli impegnandosi nel proprio hobby, in compagnia con il proprio partner o con degli amici, oppure anche insieme ai propri figli in attività piacevoli come una gita, un pomeriggio al cinema, un picnic, un gioco da tavolo etc.
2- relazionatevi con altri adulti
Spesso succede che, dopo la formazione di una famiglia, le relazioni amicali tendano a passare in secondo piano, in quanto diventa prioritaria la gestione dei figli, della casa e del proprio lavoro. Ciò rappresenta un grosso errore, in quanto non sarebbero solo gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a giovare dei rapporti con i pari, ma anche quelli dell’età adulta: il poter contare su una cerchia di amici offre numerosi vantaggi in termini di sostegno sociale e di benessere emotivo. Il diventare genitori potrebbe comportare un’alienazione quasi totale dell’individuo che dividesse il suo tempo esclusivamente tra figli e lavoro. Questa situazione potrebbe comportare forte stress e sbalzi di umore, che sfociano in litigi con il proprio partner o addirittura in sfoghi sui figli stessi, andando così a minare l’equilibrio della proprio famiglia. La possibilità di avere degli amici a cui far riferimento permette al genitore di avere un maggiore equilibrio e autostima, in quanto da essi è possibile ricevere confronti e consigli molto più costruttivi.
3- ammettete di essere stanchi, affaticati o preoccupati
Quello dei genitori è il mestiere più difficile del mondo e il tutto diviene molto più stressante quando c’è da tenere conto anche della propria attività lavorativa. Per far fronte a tutti i loro impegni, i genitori vestono la maschera dei “supereroi” per dimostrarsi sempre forti e capaci di far fronte alle difficoltà, specialmente agli occhi dei figli. Tuttavia, la repressione delle proprie emozioni risulta controproducente nel lungo periodo, in quanto causa di stress e di alcune patologie ad esso associate (emicranie, malattie gastrointestinali, etc). Per evitare tutto ciò il genitore deve accettare che, essendo un essere umano, non è immune ai vari problemi quotidiani. Per questo motivo il genitore non deve rimproverarsi del fatto che a volte possa sentirsi stanco o affaticato, in quanto ciò non è sinonimo di essere dei pessimi genitori. Il riconoscere le proprie emozioni e stati d’animo, soprattutto quelli negativi, fa parte di quello che si chiama “intelligenza emotiva”, la quale ci aiuta a gestire al meglio le situazioni problematiche, influenzando quindi anche la nostra capacità di intrattenere relazioni positive con gli altri. non bisogna sottovalutare inoltre che riconoscere le proprie difficoltà è il primo passo per chiedere aiuto agli altri: partner, amici, genitori in questo caso diventano un ulteriore supporto nei momenti difficili.