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Quello della sessualità è un bisogno fondamentale dell’essere umano, caratterizzato da varie componenti. Un ruolo importante viene rivestito dall’eccitazione, un’emozione simile al desiderio ma che coinvolge le sensazioni corporee. L’eccitamento sessuale si configura come una percezione, sia mentale che fisica, di cambiamenti che portano all’attivazione sessuale: infatti l’eccitazione nasce dal desiderio, prepara all’orgasmo e produce un’attivazione generale dell’organismo corrispondente a un vissuto soggettivo del piacere sessuale.

I disturbi dell’eccitazione sono piuttosto frequenti in entrambi i sessi: si parla di disturbo dell’eccitazione femminile (per le donne) e di disturbo dell’erezione (per gli uomini). Il disturbo può presentarsi in momenti e con cause differenti: può dipendere dal tipo di partner, dalla qualità della relazione o da fattori psicologici personali.

Come si presenta il disturbo?

 Nel disturbo dell’eccitazione femminile, la donna presenta una persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o mantenere, fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata risposta psicofisiologica di eccitazione sessuale con lubrificazione-tumescenza (gonfiore) vaginale, legata all’eccitazione stessa. In alcuni casi la mancanza di eccitazione è accompagnata da dolore nel corso del rapporto sessuale, per cui la donna può cominciare ad evitare il contatto sessuale con il partner. Nell’uomo, invece, il disturbo dell’erezione si presenta come una persistente o ricorrente impossibilità a raggiungere o a mantenere un’erezione adeguata fino al completamento dell’attività sessuale. La frequenza del disturbo aumenta regolarmente con l’avanzare dell’età, ma può colpire anche uomini giovani.

 

 Quali sono le cause?

Il disturbo dell’eccitazione femminile è riconducibile a varie cause, tra cui:

– scarso tono dei muscoli perivaginali (soprattutto pubo-coccigei), che conferiscono un’assenza di sensibilità comportando difficoltà di eccitamento e dell’orgasmo;

– mancanza di fantasie sessuali, o fobie sessuali specifiche,

– problemi ormonali e menopausa;  

-scarse abilità sessuali e comunicative della coppia.

Anche le cause della disfunzione erettile possono essere sia organiche (dipendenti da alcune condizioni mediche quali problemi cardiovascolari o utilizzo di antidepressivi) che psicologiche. Un “esame” preliminare per verificare a quale delle due cause ricondurre il problema consiste nel valutare la presenza di eventuali erezioni spontanee durante la notte e/o al risveglio, oppure raggiunte durante la masturbazione o con una stimolazione mentale (fantasie). Se in queste situazioni non si presenta alcun problema, è molto probabile che vi sia un corretto funzionamento organico e che quindi le cause siano di natura psicologica e/o relazionali. le cause psicologiche più frequenti sono:

emozioni negative come depressione, rabbia e risentimento;

difficoltà a gestire l’ansia, soprattutto quella “da prestazione”; caratterizzata dalla paura di non riuscire a soddisfare le aspettative della propria partner. Questi pensieri di fallimento potrebbero provocare degli insuccessi nei rapporti successivi, creando quindi un circolo vizioso;

– sviluppo del timore dell’abbandono o di non essere amato a causa di una probabile performance deludente;

In entrambi i sessi possiamo trovare anche le seguenti cause:

– incapacità di abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, spesso dovute ad un’educazione sessuale rigida e sessuofobica o altamente religiosa e a informazioni erronee;

– presenza di pensieri stereotipati riguardo il sesso, come per esempio: “l’uomo deve concentrarsi sulla prestazione e non sul sentimento”, “negli anziani il sesso non è più importante”, “ è l’uomo che deve prendere l’iniziativa”;

problemi relazionali come la fiducia, capacità di stabilire relazioni intime, vicinanza e distanza emotiva.

conoscere l'anatomia e il funzionamento del proprio corpo è il primo passo per trovarci a proprio agio con esso.
conoscere l’anatomia e il funzionamento del proprio corpo è il primo passo per trovarci a proprio agio con esso.

Come faccio a superarlo?

Sia per gli uomini che per le donne, una volta escluse cause mediche, il disturbo può essere efficacemente trattato con una serie di approcci terapeutici. Tra questi abbiamo:

– la psicoeducazione, che permette di conoscere meglio il proprio e l’altrui corpo liberandosi da pensieri e attribuzioni erronee riguardo il sesso e il funzionamento degli organi sessuali;

esercizi di focalizzazione sensoriale, procedura mediante la quale si ricomincia a manifestare l’affetto per il contatto fisico;

– esercizi di stimolazione genitale e/o uso di vibratori (per la donna), o utilizzo di creme lubrificanti;

training della comunicazione: facilitare la comunicazione generale e sessuale tra i partner;

interventi interpersonali: trattamento di problemi e conflitti quali l’intimità, la fiducia, la perdita dell’attrazione, i cambiamenti di status all’interno della coppia (ad es. in seguito ad un licenziamento);

tecniche di gestione dell’ansia, soprattutto in caso di impotenza;

terapia cognitivo-comportamentale: ristrutturazione cognitiva degli atteggiamenti, dei modi di pensare e delle convinzioni disfunzionali riguardanti il sesso che producono aspettative irrealistiche; e dei condizionamenti sessuali (miti sessuali).



Fare l’amore dovrebbe essere per tutti un’attività piacevole e naturale. Eppure, per alcuni questa funzione fisiologica non è così gradevole, anzi: i rapporti sessuali diventano estremamente dolorosi, al punto di causare notevoli disagi personali e problemi alla vita di coppia. Chi soffre di dispareunia infatti, ha un disturbo tendenzialmente cronico che consiste nel provare dolore genitale durante o, in alcuni casi, dopo il rapporto sessuale. Questo disturbo è prevalentemente femminile, anche se può essere presente anche negli uomini. La dispareunia si distingue dal vaginismo poiché compare generalmente durante l’atto sessuale, a differenza di quest’ultimo che compare prima della penetrazione. Inoltre, non va confusa con le difficoltà e i fastidi che possono manifestarsi nelle giovani donne durante i primi rapporti: questi infatti tendono a sparire con il tempo e con l’esperienza.

Come si presenta la dispareunia?

coppia-lettoQuesto disturbo sessuale può essere classificato in:

– primario: quando la dispareunia è presente sin dai primi rapporti sessuali e permane nel tempo;

– secondario: se il dolore si sviluppa in seguito a un periodo di normale funzionamento sessuale;

– generalizzato: quando è presente in modo costante sia nel tempo che al cambiamento del partner;

– situazionale: quando il dolore si verifica solo con un cero tipo di stimolazione, in certi contesti o con certi partner.

Oltre al dolore durante il rapporto sessuale, la dispareunia può affiancarsi ad altri tipi di sintomi, tra cui la secchezza vaginale, l’alterazione del pH vaginale, l’intolleranza all’utilizzo di tamponi interni durante il ciclo mestruale e dolore anche durante le visite ginecologiche.

Quali sono le cause del disturbo?

Come altri disturbi sessuali, la dispareunia può avere diverse origini:

cause mediche: eventuali malattie genito-urinarie o veneree;

cause psicologiche: nell’uomo il disturbo è principalmente dovuto a malesseri psicologici persistenti, a volte originatisi in periodi di malattia ormai risolti. Nelle donne, invece, la causa principale è un’alterazione della lubrificazione e del tono muscolare vaginale. Questo stato può essere favorito o da ansia, depressione, educazione familiare rigida e sessuofobica, informazioni sessuali inadeguate (aspettative erronee o negative riguardo al rapporto sessuale) o da alcuni episodi infantili traumatici;

– cause relazionali: ad esempio una diminuzione della libido causata da problemi di coppia o una marcata insoddisfazione sessuale.

Cosa si può fare?

Data la molteplicità di cause e di caratteristiche della dispareunia, non esiste un trattamento specifico e unico: ogni caso deve essere innanzitutto ben indagato per permettere il trattamento più efficace possibile. Le cause mediche vengono trattate con terapie farmacologiche; per quanto riguarda il trattamento psicologico è possibile far riferimenti ad una varietà di interventi, tra cui:

– la psicoeducazione, che favorisce una maggiore conoscenza dell’anatomia sessuale e delle fasi del funzionamento erotico. L’obiettivo principale è di migliorare la consapevolezza del proprio corpo e permettere la comprensione dei fattori psicologici e fisiologici coinvolti del rapporto sessuale;

– la psicoterapia cognitivo-comportamentale si pone l’obiettivo di cambiare i pensieri automatici e le credenze erronee relative alle ansie sessuali, in particolare il pensiero catastrofizzante (es.: sono sicuro che tutto andrà male, sono una frana, non riuscirò mai a provare piacere… etc). Questo cambiamento permette una buona gestione dell’ansia tramite l’applicazione di alcuni compiti a casa e di tecniche di rilassamento. Queste pratiche possono essere anche adottate all’interno di una terapia di coppia ed essere svolte insieme al proprio partner, la cui partecipazione può contribuire al buon esito del trattamento.

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